Come esseri umani siamo abituati per lo più a vivere in ambienti antropizzati e a ritmi accelerati, ma siamo in realtà animali che fino a poche migliaia di anni fa vivevano a stretto contatto con gli elementi naturali e avevano una relazione profonda con essi.

benessere e natura

La consapevolezza che “La Natura non è un posto da visitare, è casa nostra” (Gary Snyder, Poeta ed Ecologo) è un qualcosa che ribalta completamente il punto di vista: l’Ambiente non più come qualcosa di distante da noi, esterno, ma qualcosa di cui siamo parte integrante.

E’ proprio in questo ambito che si muove l’Ecopsicologia, una pratica transdisciplinare che si propone di fondere Psicologia ed Ecologia.

La disconnessione che abbiamo, con noi stessi ed il nostro benessere psicofisico, va di pari passo con la disconnessione dagli elementi naturali: il contatto che avevamo così forte è stato tagliato e questo provoca effetti di grande malessere.

L’Ecopsicologia si propone quindi di riconnettere questo legame, da una parte creando consapevolezza, stimolando la crescita personale e il contatto con se stessi, dall’altra risvegliando il senso di amore e affiliazione alla Natura, che negli esseri umani è assolutamente innato e spontaneo, quello che Erich Fromm definì come Biofilia (Amore per la Vita).

Nel momento in cui si ama una cosa, la si protegge: ecco che l’Ecologia non è più solo uno spauracchio (“arriva la fine del mondo!”) percepito come lontano, ma un qualcosa che facciamo per proteggere ciò che abbiamo imparato nuovamente ad amare.

Tutto questo avviene attraverso pratiche di immersione consapevole che hanno effetti di benessere rigeneranti dal punto di vista fisico, psicologico e neurologico, e che sono capaci di riattivare quella che Edgar Morin chiama cittadinanza terrestre, ovvero il senso di appartenenza e affiliazione allambiente e alla specie umana stessa.

green mindfulness

Il fulcro e la sorgente di questo movimento, nel nostro Paese, è la Scuola Italiana di Ecopsicologia Ecopsiché, fondata nel 2004 dalla Psicologa Marcella Danon con il marito Bruno Gentili, e riconosciuta dalla International Ecopsychology Society.

Ha sede in Brianza e il suo motto è “Affonda le radici in ciò che sei e cambia il mondo con ciò che fai!”: ci sono vari percorsi e formazioni proposte dalla Scuola, come quella per diventare Ecopsicologo, Ecotuner, Green Coach, o per arricchire la professionalità di Educatore e di Guida ambientale escursionistica.

L’Ecotuning, nello specifico, è una disciplina volta a sintonizzare le persone con gli ambienti naturali, dentro e fuori da sé.

Questo può avvenire tramite attività in natura, laboratori, attivazioni sensoriali, meditazioni e yoga all’aria aperta, immersioni in foresta… l’obiettivo è quello di creare consapevolezza, ascolto e attenzione!

Una di queste pratiche è quello che i giapponesi hanno definito negli anni ’80 Shinrin-yoku: il Forest Bathing è stato riconosciuto in Giappone dal Ministero dellAgricoltura, delle foreste e della pesca come una pratica capace di stimolare il benessere psico-fisico. 

Lo Shinrin-yoku non si limita ad una semplice passeggiata nel bosco. Prevede una connessione totale con la natura attraverso unimmersione completa.

I benefici che ci porta il Forest Bathing sono numerosi: potenzia le nostre difese immunitarie, regolarizza pressione arteriosa e battito cardiaco, abbassa colesterolo e cortisolo (lormone dello stress), previene la depressione, affievolisce la rabbia, aumenta lenergia e stimola la creatività. Il nostro organismo reagisce positivamente al contesto che riconosce come proprio.

 

Inoltre l’ambiente naturale ha il potere di calmare la nostra mente, e di far fluire le emozioni.

La Natura viene dunque considerata maestra e compagna: è facile infatti riconoscersi in alcune metafore naturali, immedesimarsi in un animale, una pianta o un paesaggio, e in questo modo scoprire qualcosa che stava dentro di noi ma non riuscivamo ad esprimere.

Spesso durante le attività di Ecotuning si fanno passeggiate in Green Mindfulness, ovvero si cammina in silenzio, con lentezza e gentilezza, cercando di portare l’attenzione sui nostri sensi, e su quello che l’ambiente circostante ci comunica in quel momento.

Soffermandoci ad osservare meglio un albero o un fiore, ascoltando il suono di un ruscello, toccando la superficie di una corteccia, ponendo attenzione, possiamo riattivare i nostri sensi e per un attimo essere presenti a noi stessi, interrompendo il flusso di pensieri che sembra non fermarsi mai.

In questo modo, possiamo tornare a sentire quel legame innato con la Terra: ce lo abbiamo dentro, forte e profondo, deve solamente essere ricucito.

 

Sembra incredibile, eppure tanto semplice.

Come dicevamo all’inizio, Noi siamo Natura!